La religiosità nella cattolica Italia è un fenomeno in via di estinzione. Le chiese si svuotano, soprattutto di giovani. Ma nelle strade, nel mondo quotidiano, restano segni diffusi di una religiosità spicciola, a volte affine alla superstizione, a volte segno di amorevole devozione.
Non parliamo dei gioielli d’arte o delle imponenti creazioni di cui il Bel Paese trabocca, ma di piccoli segni che manifestano le mille sfaccettature di una cultura religiosa che oscilla tra la fede intima e misurata, la presenza invadente che rasenta il sacrilego, la compagnia familiare di un immaginario iconico che sembra esistere da sempre e per sempre.
Religiosity in Catholic Italy is a fading phenomenon. Churches are emptied, especially of young people. But in the streets, in everyday life, there remain widespread signs of a minor religiousness, sometimes akin to superstition, sometimes witnessing true loving devotion.
This on-going project does not focus on artistic jewels, nor on the impressive monumental creations which are a well-known symbol of the “Bel Paese”. For the past couple of years, I have been looking for small signs, petty artifacts, ritual events that still manifest the many facets of a bi-millennial religious culture that oscillates between an intimate and measured faith and a sometimes intrusive presence. Often what remains is the familiar company of an iconic imagery which seems to have been in existence forever and ever.
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